Inaugurato il canale YouTube di studiofontanablog

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Abbiamo appena inaugurato un canale YouTube come “estensione” di questo blog, sul quale caricheremo video e presentazioni a carattere essenzialmente formativo ed informativo sui temi tecnici che vengono trattati anche qui, dalla sicurezza del lavoro all’impiantistica, all’acustica tecnica.

Segnaliamo, tra i primissimi contributi del neonato canale, questa video-presentazione creata con materiale fotografico originale utilizzato per la formazione dei lavoratori impegnati nei cantieri di manutenzione su sede stradale: in maniera molto semplice ed immediata, nel breve video sono analizzate alcune modalità corrette e non corrette di realizzare i principali apprestamenti di sicurezza per questi interventi, dalla segnaletica alle recinzioni, dalla protezione degli scavi profondi all’accesso ai luoghi confinati.

Speriamo che anche il materiale pubblicato sul nuovo canale YouTube possa essere utile ad altri colleghi, sempre nella convinzione, che sin dalla sua creazione ha animato il lavoro dietro questo blog, che la condivisione della conoscenza sia lo strumento fondamentale per crescere, anche in campo tecnico.

Buona visione!

Decreto MiSE 19/05/2015 “Fotovoltaico in due click”: tiriamo le somme

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Qualche mese fa, quando fu annunciata la semplificazione della trafila di gestione delle richieste di connessione alla rete elettrica dei piccoli impianti fotovoltaici (Decreto Ministeriale 19/05/2015), avevamo scritto una nota in cui da un lato ci dicevamo ovviamente favorevoli ad un intervento di semplificazione quanto mai opportuno, dall’altro non nascondendo tuttavia le nostre perplessità circa l’effettivo risparmio di tempo e burocrazia per gli operatori del settore in seguito all’introduzione dei nuovi modelli.

Il caso ha voluto che, dopo quasi 10 anni di progettazione e consulenza in ambito impianti fotovoltaici dai piccoli residenziali alle grandi centrali di produzione, la domanda con cui inaugurare il nuovo ciclo della “semplificazione” fosse quella per la mia abitazione! Di seguito la schermata che si è aperta per la prima volta per noi dal portale enel con la possibilità di accesso all’ITER SEMPLIFICATO

immagine-procedura-semplificata

Portata a termine da qualche mese la trafila relativa all’impianto in questione possiamo dunque effettuare un bilancio sulla “semplificazione” in oggetto.

Innanzitutto appare condivisibile la scelta di mantenere un iter di tipo ordinario per tutte quelle domande per le quali sia richiesta una trafila autorizzativa a livello paesaggistico diversa dalla semplice SCIA al Comune: il portale enel rimanda infatti all’iter ordinario (leggi “vecchia domanda”) per tutti quegli impianti non dotati di parziale integrazione su tetto a falda o all’interno di centri storici e siti vincolati. Meno comprensibile invece la scelta di chiudere la possibilità di accesso all’iter semplificato per tutti quegli impianti per i quali, unitamente alla connessione di un impianto fotovoltaico in immissione, sia richiesto anche un aumento della potenza disponibile in prelievo. Infatti questo secondo caso risulta sempre più spesso rappresentativo della scelta di molti in ottica di efficientemento energetico della propria abitazione, ovvero la migrazione verso sistemi elettrici in sostituzione di riscaldamento a gas tradizionale con conseguente richiesta di aumento della potenza disponibile ma al contempo maggiore copertura dei fabbisogni del sistema edificio-impianto tramite autoconsumo dell’energia prodotta da fotovoltaico. Dal punto di vista del gestore del sistema elettrico aprire anche a questa casistica di intervento l’iter semplificato non parrebbe avere alcun onere particolare (semplice inserimento della spunta per aumento della potenza disponibile nel modello semplificato di domanda).

Primo elemento di semplificazione introdotto proprio a proposito della scelta dell’iter: inserendo il POD e le caratteristiche di potenza da installare il sistema in automatico procede alla verifica della possibilità di accedere alla modalità semplificata o meno…dite che è ancora pochino per parlare di “svolta nella semplificazione”? Beh forse è vero…

Arriviamo allora al vero cuore della semplificazione che, come noto, risiede nei due modelli (modello unico parte I e parte II). In realtà anche qui abbiamo una parziale delusione: per chi si trovi a compilare una richiesta di connessione nella pratica non cambia moltissimo in quanto, come noto, la parte maggiormente onerosa è la sezione allegati del portale che, di fatto, resta praticamente la stessa di prima…

E quindi ancora ci si ritrova a combattere con gli assurdi caricamenti multipli del documento di identità in allegato ad ogni modulo, caricamento del regolamento di accesso al portale da inviare però anche tramite raccomandata AR (invio poi da dimostrare tramite ricevuta…da caricare…), dichiarazione CEI0-21 dell’inverter (che non sia mai la fronius si mettesse a venderti un inverter non a norma…ma dai! Anche perchè a quel punto la dichiarazione sui materiali quale allegato obbligatorio della dichiarazione di conformità dell’installatore a cosa serve?)

Quindi? Un disastro? Beh no dai, qualcosa di “automatico” c’è: innanzitutto il sistema provvede all’invio dei dati a Terna per la registrazione dell’impianto al Censimp (ma comunque bisogna ancora accedere in Gaudi per scaricare l’attestato di registrazione da…CARICARE SUL PORTALE…). Allo stesso modo comunicazione via PEC viene inviata al comune in cui l’impianto verrà installato (si risparmia di andarla a protocollare di persona nella pratica…) e, udite udite, gli stessi dati “dovrebbero” essere mandati al GSE. È proprio rispetto a questo ultimo punto, però, che davvero ci si aspettava qualcosina di più: inviare i dati al GSE dovrebbe far presupporre che, una volta connesso l’impianto, sia sufficiente un accesso con le proprie credenziali per “trovare” la domanda di Scambio Sul Posto già bella e pronta per essere inviata…e invece così, purtroppo, non è: la parte di richiesta incentivo per lo Scambio Sul Posto è rimasta esattamente quella di prima per cui di nuovo si dovrà ripartire indicando tutti i dati di impianto, referente tecnico, dati bancari, ecc…

A proposito di dati bancari, diamo a Cesare quel che è di Cesare: l’altro processo automatico è quello di addebito degli oneri per ottenimento del preventivo e di connessione per il gestore elettrico…vi basterà inserire il vostro IBAN e “semplicemente” vi ritroverete un addebito sul conto corrente indicato per gli oneri di cui sopra.

In definitiva, a valle di queste primissime esperienze (nel frattempo con gli installatori che stiamo seguendo siamo arrivati a 5 impianti in iter semplificato installati) il giudizio sul “fotovoltaico in due click” non è entusiastico: nel complesso i tempi di gestione di una richiesta di connessione risultano accorciati in maniera minima dopo l’entrata in vigore del decreto e al contempo la macchinosità del portale enel con tutti i suoi allegati da produrre (spesso del tutto inutili e ridondanti…) è rimasta del tutto invariata. Peccato perchè di nuovo si è persa una occasione per favorire il definitivo sviluppo del fotovoltaico residenziale: ormai i costi di realizzazione dell’impianto, per via della compressione dei costi di acquisto dei materiali, risultano tendenti al minimo possibile; la burocrazia legata alla gestione della domanda di connessione e richiesta di incentivo in SSP risulta di fatto invece una barriera ancora importante, tra costi che devono essere riconosciuti al tecnico per seguire una pratica immotivatamente complessa e immancabili errori nella compilazione di questo o quell’allegato/documento che portano a perdite di tempo, quando non al mancato perfezionamento della richiesta di incentivo…

Risultato: puoi cercare di convincere quanto vuoi le persone che quello in fotovoltaico è un investimento ottimo oggi quasi quanto ai tempi del conto energia, che in ottica ambientale ognuno dovrebbe fare la sua parte e quale occasione migliore di mettere una piccola centrale rinnovabile sul proprio tetto… ma poi purtroppo l’amico che è stato poco fortunato con chi gli ha gestito la pratica e racconta “lascia stare a me hanno fatto perdere mesi con l’enel e alla fine dopo 1 anno ancora non sono riuscito a collegare questo benedetto impianto…” rischia di essere più forte di qualsiasi altra argomentazione per chi sta alla finestra a capire che aria tira nel fotovoltaico…

Nel frattempo il mio impiantino da 2,4kWp in CIS (rame indio selenio) produce ottimamente nonostante una esposizione non ottimale proprio per via della tecnologia di moduli scelta (e di questo parleremo in un altro articolo dedicato)… e così “la mia parte”, oltre che un piccolo ma buon investimento, mi sento di averla fatta…